Oltre il 25 ottobre

20141025_132719.jpgNelle due settimane che hanno preceduto la manifestazione del 25 ottobre abbiamo inviato tanti volantini con l’obiettivo di cercare di approfondire alcuni dei temi per i quali, secondo noi, era giusto partecipare.

Alcuni ci hanno risposto infastiditi da questo inusuale “diluvio” di comunicazione, altri hanno apprezzato e ci hanno a loro volta inviato valutazioni e contributi.

Nel ringraziare tutti, nessuno escluso, dell’attenzione prestata, vorremmo sottolineare le motivazioni che ci hanno spinto a questa “iperattività”.

Certamente, a noi interessava la partecipazione convinta alla manifestazione (peraltro assai riuscita sia in generale, sia a livello Banca d’Italia con l’adesione di tanti nostri colleghi) ma, ancor più, desideravamo condividere con tutti i lavoratori (attivi e pensionati) la valutazione di un pesante e pericoloso attacco ai diritti di tutti, giovani e anziani, lavoratori a tempo indeterminato e precari.

Se nelle “quattro chiacchiere” che, quotidianamente, ognuno di noi scambia con i colleghi, con gli amici, in famiglia, sono entrati anche il tema del jobs act e, con esso, lo spirito di valutazione critico di quanto si sta preparando e la visione che quanto accade al di fuori della nostra azienda non è distante da noi ma ci riguarda e ci riguarderà, allora, aldilà delle legittime differenti opinioni sull’argomento e delle diverse appartenenze sindacali, possiamo dire che, dal nostro punto di vista, abbiamo fatto un importante passo in avanti. Ancor più della semplice partecipazione ad una, seppur importante, manifestazione.

E’, infatti, nostra opinione che soltanto se i lavoratori si riapproprieranno dei temi che li riguardano e, di conseguenza, riguardano l’intera società, si potrà riequilibrare quel piano inclinato lungo il quale stiamo perdendo, progressivamente, tutti i nostri diritti.

Discussione, partecipazione democratica, messa in discussione di quanto ci viene propinato dai media, uniti alla volontà di avere una propria visione svincolata dal “sentire comune” e alla consapevolezza della necessità che non possiamo più permetterci l’atteggiamento dello “struzzo” sono i passi propedeutici ad una stagione di maggiore impegno.

Il 25 ottobre, quindi, come punto di partenza affinché i lavoratori tornino nuovamente ad essere l’elemento centrale del mondo del lavoro e ad essere i protagonisti fondamentali e principali nella costruzione della società del domani.

Roma, 31 ottobre 2014

La Segreteria Nazionale