36° Dialogo Sociale

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Una buona partenza per le relazioni sindacali europee.

Il 16 e il 17 marzo si è svolto a Francoforte il primo Dialogo Sociale europeo del 2017. Il meeting è stato presieduto da Anna Maria Romano, di recente nominata “contact person” della Confederazione Europea Uni Finance, a cui aderiscono le nostre sigle sindacali.

L’incontro è stato caratterizzato da un confronto piuttosto franco e diretto tra le organizzazioni sindacali e gli esponenti della BCE, circostanza che fa sperare nell’apertura di una stagione di maggiore trasparenza e più fattiva collaborazione.

In apertura il Presidente Draghi, anche in risposta alle preoccupazioni espresse dalla organizzazioni sindacali, ha ribadito l’importanza del ruolo svolto dalle banche centrali all’interno del SEBC e ha assicurato che la BCE non ha l’intenzione né le risorse per avocare a se’ ulteriori compiti.

E’ interesse della BCE accrescere e migliorare tale collaborazione anche con progetti di mobilità e di formazione che favoriscano una comune cultura lavorativa.

In tale contesto si collocano le iniziative formative organizzate in ambito ESCB e SSM; i dati mostrati hanno evidenziato come a tali attività abbia partecipato nel 2016 poco più del 2% del personale della Banca d’Italia (in un range che va dal 14% della BCE a un valore vicino allo 0% della Banca Centrale bulgara) pari a circa 150 unità.

La BCE ha inoltre elaborato per 2017, lo Schumann programme, un programma di mobilità aperto al personale di tutte le Banche Centrali e della Autorità di Vigilanza Nazionali. L’iniziativa si basa su esperienze lavorative di 6-9 mesi e riguarderà nel 2017 da 30 a 50 persone; nel corrente mese di marzo saranno resi noti i progetti nei quali potrà essere coinvolto il personale partecipante a Schumann nonché le relative istituzioni nazionali ospitanti.

La BCE ha poi illustrato lo stato dell’arte dei progetti in materia di cash e securties settlement. L’ultima migrazione verso Target2-Securites avverrà nel settembre 2017 mentre nell’ambito di Target 2, la BCE ha lanciato lo scorso settembre una indagine per valutare l’interesse del mercato per la realizzazione di un sistema di regolamento istantaneo dei pagamenti (TIPS – Target Instant Payment Settlement); entro il prossimo giugno dovrà essere deciso se sviluppare il relativo progetto.

La BCE si sta poi interrogando sulle sfide che il cosiddetto Fintech pone alle Banche centrali; le questioni più rilevanti spaziano dalla valutazione sull’opportunità che le Banche centrali rilascino una propria moneta virtuale alla necessità di garantire sistemi standard e armonizzati.

Altro progetto cui sta attivamente collaborando la Banca d’Italia è la realizzazione di una base dati europea sui crediti nominativi (Anacredit).

Da ultimo le organizzazioni sindacali e gli esponenti della BCE si sono confrontati sulle possibili conseguenze della Brexit. Con riferimento al proprio staff la BCE ha assicurato che anche all’indomani della uscita della Gran Bretagna dall’UE rimarrà tale il personale britannico assunto in via definitiva, mentre si impegnerà a trovare soluzioni per la conferma del personale assunto in via temporanea.

L’incontro ha poi messo in luce come, purtroppo, sia ancora molto variegato il panorama dei diritti sindacali a livello europeo; le rappresentanze di alcune Banche centrali continuano a non partecipare al Dialogo Sociale ed altre fanno estrema fatica a potervi prendere parte. E’ necessaria una più stretta collaborazione tra le varie organizzazioni per ottenere maggiore partecipazione e maggiore efficacia.

Per UNI-Europa Finance

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