Incontro tecnico sul “lump sum” del 23 novembre

Bandiere

 

Passi avanti ma ancora troppa incertezza sulle risorse economiche a carico della Banca

Si è tenuto il 23 novembre u.s. un incontro di natura tecnica sulla somma forfettaria detta “lump sum”.

Durante l’incontro l’Amministrazione ha schematicamente illustrato alcuni profili circa il funzionamento del sistema.

Le novità più interessanti riguardano i meccanismi individuati per neutralizzare il problema di tutti quei colleghi che non riuscivano a massimizzare il periodo di permanenza nel fondo, vuoi per gli insufficienti anni di servizio residui, vuoi per una tardiva adesione al fondo.

Queste novità sono sicuramente un passo nella direzione giusta, ma troppo timido data la natura del nuovo strumento, per assicurare soprattutto a quanti andranno in pensione nei prossimi 15 anni, una somma adeguata.

Risulta soprattutto incerto l’ammontare, anche prospettico, di contribuzione economica della Banca al nuovo strumento.

Analogalmente, senza una più chiara definizione della quota di efficienza aziendale da destinare da parte dei lavoratori alla “lump sum”, non si potrebbero evitare, ogni anno, presumibili contrapposizioni tra lavoratori.

Pur valutando cautamente positive le novità emerse, restano dei profili di poca equità e, come detto, di larga incertezza rispetto al risultato finale che, a parere della Fisac Cgil Banca d’Italia, non raggiunge ancora un trattamento di entità adeguata a risolvere il problema del divario intergenerazionale.

La Fisac Cgil Banca d’Italia si attende, pertanto, ulteriori avanzamenti da questo negoziato che peraltro non può continuare a bloccare l’elargizione della maggiore efficienza aziendale ai colleghi.

Come pare ormai chiaro a tutti, la complessità dello strumento lump sum, insieme agli incomprensibili atteggiamenti di chiusura dell’Amministrazione, richiede tempo per approfondimenti e per pervenire ad un risultato positivo per i colleghi. Nel frattempo, costituirebbe un atto di “buona volontà” da parte della Banca quello di provvedere a strutturalizzare una parte dell’efficienza aziendale anche per riconoscere ai lavoratori dell’Istituto l’apporto indispensabile fornito in un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti organizzativi ed operativi.

Roma, 25 novembre 2016

La Segreteria Nazionale