Incontro negoziale del 16 maggio

Bandiere

 

IMPIEGO DELLO 0,9% DESTINATO ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Nel corso dell’incontro odierno abbiamo rappresentato la proposta sindacale sulla destinazione dello 0,9% della massa salariale 2013 accantonato a favore degli aderenti al Fondo Pensione complementare con gli accordi in tema di efficienza aziendale riconosciuta per il 2014.

Tale somma, pari a 5,41 milioni di euro, più gli interessi maturati, rappresenta, secondo la Banca, il 2,68% dello stipendio dei dipendenti post-93.

Abbiamo espresso contrarietà all’impostazione della Banca che prevedeva la liquidazione di tali somme direttamente al Fondo Pensione, con un versamento straordinario nelle posizioni individuali dei singoli aderenti.

Tale soluzione disattenderebbe, infatti, l’impegno – sottoscritto a novembre 2014 – di destinare tale somma per finanziare una prestazione da riconoscere ai dipendenti all’uscita dal Fondo, comportando, inoltre, un aumento della tassazione che si scaricherebbe interamente sulla busta paga del dipendente.

Le scriventi OO.SS., di conseguenza, hanno sottoposto alla Banca la seguente proposta: un accantonamento in apposita posta di bilancio della somma, comprensiva degli interessi maturati, per accumulare un importo da riconoscere, al termine della vita lavorativa, a tutti i dipendenti presenti e futuri, calcolato applicando la percentuale prevista sulla retribuzione maturata al momento dell’uscita. Una percentuale da incrementare con ulteriori negoziazioni.

Pur consapevoli che tale soluzione non risolverebbe definitivamente il problema dell’istituzione di una liquidazione per i post93 perché, come più volte ripetuto, essa dovrà essere assimilabile all’istituto previsto dall’art. 20 del TQP, è innegabile che la proposta di un piano di accumulo rappresenterebbe un importante passo avanti nella giusta direzione, in quanto sarebbe istituito un “contenitore” che, nel tempo sarà rivisto per gli aspetti normativi e implementato da futuri conferimenti, anche a carico della Banca, decisi per via negoziale.

Anche con riferimento al regime fiscale qualsiasi altra soluzione (come il versamento al fondo) comporterebbe un immediato aumento della tassazione (con conseguente diminuzione dello stipendio) per circa il 70% degli aderenti a fronte di benefici lontani nel tempo, a differenza dell’erogazione di quanto dovuto al termine della vita lavorativa, che permetterebbe di far coincidere il momento dell’incasso con quello del pagamento delle tasse, evitando qualsiasi esborso anticipato in capo agli aderenti.

La Banca, pur manifestando perplessità su quanto rappresentato, ha affermato che si riserva di far conoscere la propria posizione, dopo aver effettuato i necessari approfondimenti, sia fiscali che normativi, sulla praticabilità delle proposte sindacali.

Roma, 16 maggio 2016

LE SEGRETERIE NAZIONALI FISAC-CGIL FALBI FIRST-CISL CIDA UILCA