Votiamo “SI” – Salvaguardiamo la C.S.R.

Bandiere

 

Come è noto, dal 14 al 21 aprile i soci della CSR, attivi e in pensione, saranno chiamati ad approvare (o meno) il bilancio al 31 dicembre 2015, il regolamento elettorale/assembleare nonché le modifiche allo statuto della nostra Banca.
Le variazioni statutarie nascono in grande misura da obblighi derivanti dal mutato quadro legislativo riguardante le Banche Popolari come, appunto, la CSR e dalla normativa di Vigilanza.
La Fisac CGIL Banca d’Italia invita ad apporre il proprio “SI’” in tutte e tre le schede.
Come conferma il comunicato approvato dal Consiglio d’Amministrazione, appare evidente che, aldilà del merito delle singole modifiche, la mancata ottemperanza alle prescrizioni determinerebbe una situazione di rischio elevato per la Cassa che si troverebbe esposta a provvedimenti della Vigilanza, senza trascurare gli effetti di sovraesposizione mediatica e le prevedibili negative ricadute reputazionali.
Aldilà delle polemiche sindacali già emerse e che vorremmo sperare non si moltiplichino, è bene comprendere che le modifiche statutarie non determinano di per sé alcun effetto deleterio per i soci né in termini di gestione della Cassa né di aspettative di reddito. Queste dipenderanno sempre dalla struttura del bilancio e dalla capacità dei colleghi scelti come amministratori.
In questo senso si deve sottolineare la scelta del Consiglio di riservare ai colleghi in servizio o in pensione la possibilità di essere nominati amministratori e di portare nello Statuto i requisiti rafforzati di professionalità per la maggioranza dei componenti. La stessa riduzione del numero dei componenti gli organi di vertice – che va nella direzione di migliorarne e snellirne il funzionamento – era il primo tra gli obiettivi del programma elettorale della Fisac CGIL Banca d’Italia riguardante la governance della Cassa.
Sulla delicata questione degli ampliati limiti alla detenibilità delle azioni – previsione anche essa di derivazione legislativa – apprezziamo l’orientamento del Consiglio, che lavora a un regolamento esecutivo che avrà vigore dal 1 gennaio dell’anno venturo, di “contrastare eccessive concentrazioni ed evitare diluizioni del capitale”.
Ripartiamo dunque da qui, per sottolineare con forza che la CSR è un patrimonio di tutti i colleghi, in servizio e in pensione, e per questo che va salvaguardata in modo che continui a svolgere la propria preziosa funzione di sostegno finanziario anche negli anni futuri a beneficio delle giovani generazioni.

VOTA PER SALVAGUARDARE LA C.S.R.

BARRA LE CASELLE

SI, DI APPROVARE

Roma, 13 aprile 2016

La Segreteria Nazionale