Riorganizzazione della funzione statistica

Bandiere

 

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Nella giornata di ieri la Banca ha pubblicato il documento inerente la riorganizzazione della Funzione Statistica che sarà portato all’approvazione del Consiglio Superiore del mese di aprile.
Il piano di riassetto prevede l’unificazione della funzione statistica sotto un unico centro decisionale da realizzarsi attraverso il trasferimento del Servizio RST nel Dipartimento Economia e Statistica.
Si tratta della formalizzazione di un progetto di cui, alle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, si parla da tempo e che è stato anticipato con la nomina del Commissario liquidatore (ops del nuovo Capo Servizio proveniente dall’Area Studi) dell’attuale Servizio RST.
Nel merito e sul senso complessivo dell’operazione abbiamo già espresso la nostra contrarietà nella lettera inviata al Segretario Generale al momento della riorganizzazione del Dipartimento Informatico, non comprendendo il senso complessivo dell’operazione, le motivazioni addotte e tenuto conto che la funzione di elaborazione statistica svolta da RST è al servizio di aree ed utenti diversi all’interno della Banca d’Italia.
Nel documento elaborato dalla Banca credevamo di poter trovare alcune risposte sia nel merito delle osservazioni da noi formulate che per quanto riguarda gli impatti professionali e logistici del personale coinvolto.
Ad una prima lettura non siamo riusciti a cogliere elementi di novità se non un insufficiente impegno alla permanenza del Servizio RST (nel nuovo Dipartimento con il nuovo/vecchio nome RES: della serie a volte tornano) presso il polo CDM che non fornisce al personale garanzie sotto nessun profilo, a cominciare da quello logistico, nel breve/medio termine a fronte di future necessità organizzative che potrebbero determinarsi. Inoltre viene riproposto l’annoso e mai risolto problema delle Segreterie unificate vista la distanza tra il polo CDM e quello di Via Nazionale ove risiederebbe la Segreteria del Dipartimento ECS.
Una analisi più attenta del documento mette in luce, tuttavia, le reali ragioni sottese all’intervento e che sono racchiuse in quattro piccoli numeretti: l’attuale Servizio Rilevazioni Statistiche presso il Dipartimento Informatica consta di 204 addetti e di 7 divisioni, il Servizio Statistiche presso il Dipartimento Economia e Statistica consta di 60 addetti e di 4 divisioni. E’ evidente che è necessario e utile, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, procedere ad un riequilibrio, anche per ripristinare le giuste gerarchie.
Il vertice della Banca d’Italia (non importa se il Governatore, il Direttore Generale o uno dei Vice Direttori) progetta e impone una operazione che, ancora una volta, denota un’idea proprietaria dell’Istituzione.
L’ennesimo scalpo, ammantato di efficientismo, che il Governatore deve probabilmente esporre in Relazione all’opinione pubblica dopo aver fatto deliberare al Consiglio Superiore l’assurda chiusura di ulteriori Filiali, avviato l’esternalizzazione di funzioni legate al trattamento del contante che accentua le già numerose criticità esistenti soprattutto in termini di sicurezza e efficacia della funzione e, in precedenza, voluto frettolosamente il riassetto dell’Area Vigilanza avviato in un contesto ancora in forte trasformazione e in mancanza di una chiara visione prospettica.
Inoltre non può non sottolinearsi che le pertinenti funzioni dell’Amministrazione, anziché cercare di lavorare per ripristinare un corretto quadro di relazioni sindacali dopo lo strappo determinato con la repentina chiusura unilaterale del confronto sulle Filiali, hanno deciso di avviare la procedura prevista dall’art. 2 delle Intese in tema di relazioni convocando solo le OO.SS. che non hanno dichiarato il blocco delle relazioni sindacali, metodo che va assolutamente stigmatizzato perché teso ad escludere la parte assolutamente maggioritaria della rappresentanza sindacale.
E’ quanto mai urgente frenare la deriva istituzionale e dissolutoria che con sempre maggiore convinzione il vertice della Banca d’Italia si ostina a presentare al Paese e a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori dell’Istituto.

Roma, 17 aprile 2015

La Segreteria Nazionale