Riforma delle Carriere per i soli Direttivi? Un gioco a perdere

Bandiere

Nell’ennesima, impareggiabile e sempre un po’ giallognola comunicazione sindacale di ieri, le lavoratrici e i lavoratori della Banca d’Italia hanno appreso della prospettiva finalmente delineata dall’Amministrazione, in vista della tanto decantata riforma delle carriere, di poter “prevedere un sistema di garanzie retributive più significativo”.
Falbi-Fisac-Uilca scelgono di esplicitare tale prospettiva, presentando i dati relativi a concreti percorsi di carriera in due universi paralleli: quello attuale, delle regole vigenti, e quello prospettico, dopo l’eventuale non auspicabile adozione delle linee volute dalla Banca per realizzare la riforma degli inquadramenti.
Cominciamo a farlo, mentre si discute di valutazione dei direttivi, con un percorso tipico e alla portata della stragrande maggioranza dei colleghi entrati in Banca, sino a oggi, da Coadiutore. Si tratta del percorso di chi, passando per i gradi di Funzionario di 2ª e di Funzionario di 1ª, dovesse concludere la propria carriera ricoprendo il grado di Primo Funzionario.
Dal grafico riprodotto alla pagina seguente emerge con chiarezza l’intento ultimo dell’Amministrazione: risparmiare sulla gran parte del Personale, destinando, forse, una aliquota di tale risparmio a finanziare le carriere delle “eccellenze” che, come noto, le percorrono indipendentemente dalle circostanze di contesto, rilevanti solo per “gli altri”.
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Oltre 30.000 € in meno, al termine di una vita lavorativa (42 anni) per chi, dovendo rinunciare alle ‘spese di rappresentanza’ e alla ‘gratifica’, non dovesse percepire alcuna ‘indennità di funzione’: ELOQUENZA DEI NUMERI.

Roma, 4 dicembre 2014

LA SEGRETERIA NAZIONALE FISAC-CGIL
LA SEGRETERIA NAZIONALE UILCA-UIL
LA SEGRETERIA GENERALE FALBI-CONFSAL