Emergenza Covid-19: la Banca finalmente si adegua

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Poco fa il Segretario Generale ha convocato il tavolo di unità sindacale per anticipare come la Banca intende adeguarsi – come da noi richiesto – alle prescrizioni del DPCM già entrato in vigore oggi.

Nelle zone rosse si tornerebbe all’assetto del lockdown della prima fase della pandemia, limitando il lavoro in presenza alle sole “attività indifferibili” (essenzialmente quelle direttamente collegate al contante) e quelle ad esse strumentali. Sarebbero svolte in split team e con un rafforzamento dei protocolli di sicurezza.

Nelle zone arancioni verrebbero svolte in presenza tutte le attività menzionate per le zone rosse più quelle che – pur non essendo indifferibili – comporterebbero un rilevante degrado di efficacia se svolte da remoto.

Nelle zone gialle sarebbero svolte in presenza le medesime attività previste per le zone arancioni. Per tutte le attività delocalizzabili verrebbe finalmente meno il parametro dei 5 giorni, se non come limite massimo di presenza in un mese (così come in ogni caso resterebbe il limite massimo del 25% di presenza complessiva). Solo a fronte di reali esigenze, i singoli gestori potranno valutare la necessità di lavoro in presenza per lo svolgimento di attività specifiche, risultando quindi perfettamente legittimo anche un assetto interamente da remoto. Restano comunque immutate le tutele già previste per i lavoratori fragili e tutte le casistiche di esenzione previste nel messaggio del 30 ottobre scorso, emanato dall’Amministrazione in esito al primo incontro della procedura di raffreddamento. Di tali casistiche abbiamo oggi chiesto una correzione con riguardo al caso di chi ha figli piccoli.

Vengono meno anche i maggiori obblighi per i gestori, fatto salvo che la presenza di addetti richiederebbe anche quella di un gestore o una persona da lui designata per presidiare gli aspetti di sicurezza. Al pari degli addetti, anche i gestori nell’ipotesi di lavoro in presenza dovrebbero ruotare per non sovrapporsi.

A completamento di questo quadro abbiamo ribadito la necessità di misure di sostegno a chi dovrà continuare a lavorare in presenza, oltre a sollevare questioni specifiche come quella – ad esempio – dell’attività dei gruppi ispettivi o dello svolgimento dei concorsi interni.

Vari aspetti di dettaglio, comunque, verranno chiariti nella comunicazione che l’Amministrazione sta per emanare e ci riserviamo quindi una valutazione compiuta a breve. Abbiamo ribadito l’esigenza di dare indicazioni chiare, che limitano al massimo i problemi applicativi che potrebbero sorgere.

Nell’incontro abbiamo preso atto di questo cambio di rotta, pur notando come la Banca d’Italia abbia dovuto attendere un decreto del Governo per adottare misure che rientravano già nella sua autonomia e che i sindacati avevano insistentemente richiesto.

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